Articolo tratto da:
RAVENNA
La Bassona vietata ai nudisti
addio alla spiaggia simbolo
Giro di vite della giunta della città bizantina: "Cacciati ingiustamente, non davamo fastidio. È stata nostra per quarant'anni, è diventata famosa anche in Germania e in Olanda"
di JENNER MELETTI
LIDO DI DANTE (RAVENNA) -Alle 15 si alza un vento forte e nuvole nere
arrivano dal mare. I naturisti - donne, uomini, anziani e bimbi che al
massimo indossano un paio di ciabatte e un cappellino - si riparano sotto i
pini marittimi. "Anche il cielo - dice Jean Pascal Marcacci, presidente dei
naturisti dell'Emilia Romagna - piange la nostra partenza".
"La Bassona è stata "nostra" per quarant'anni, è diventata famosa anche in
Germania e in Olanda. Ma adesso diciamo basta. Portiamo soldi, sosteniamo
l'intera economia del lido di Dante, non disturbiamo nessuno e siamo trattati
come cani in chiesa. L'ultima novità è questa: possiamo camminare sulla
spiaggia, ovviamente nudi, ma non ci possiamo fermare. Se metti l'asciugamano
sulla sabbia e ti stendi ecco arriva la guardia forestale: 50 euro di multa".
Prima domenica di giugno, quella dell'addio. È sempre stata speciale, la
Bassona, tre chilometri di spiaggia fra il lido di Dante e la foce del Bevano.
Spiaggia fricchettona, a un'ora da Bologna, negli anni '60 e '70. Già allora
arrivavano i primi naturisti. Spiaggia vera, come lo erano quelle dell'intera
Romagna prima che arrivassero le pensioni, gli hotel, le pizzerie, a spianare
dune e tagliare pinete secolari. Le dune ci sono ancora, alla Bassona, e a
primavera ci fioriscono le orchidee. Non a caso questi tre chilometri sono
stati inseriti da Legambiente fra le 11 spiagge più belle d'Italia. "Oggi
siamo qui - racconta Jean Pascal Marcacci, avvocato e presidente dell'Aner -
perché siamo persone civili e prima di lasciare la Bassona vogliamo pulirla.
Abbiamo raccolto plastica e altri rifiuti, riempiendo venti sacchi neri.
Quando lasci una casa in affitto, la pulisci a fondo. Anche oggi - stamattina
per fortuna c'era il sole - noi naturisti siamo fra i due e tremila. Abbiamo
distribuito anche 1.000 portacenere di carta e buste per l'immondizia con la
scritta: "Naturismo pulito". E noi siamo "puliti" in tutti i sensi".
In Comune a Ravenna tireranno un sospiro di sollievo, perché da ormai cinque
anni la presenza di queste persone non vestite non era gradita. Eppure per
decenni la convivenza non era stata difficile. "L'ex sindaco Vidmer Mercatali
ci aveva concesso un chilometro e mezzo di spiaggia, nel 2002. Aveva
organizzato anche un servizio di salvataggio, con un bagnino. Poi è arrivato
il sindaco Fabrizio Matteucci che noi chiamiamo il "mutandaro", perché se
fosse vissuto nei tempi giusti sarebbe stato in prima fila a mettere le
mutande ai Santi della Cappella Sistina. Ha promesso a tutti che avrebbe
vietato il nudismo alla Bassona, è stato rieletto con maggioranza bulgara e
allora noi diciamo: eccole le chiavi della spiaggia, faccia ciò che vuole. Noi
cerchiamo altri lidi. Certo, qualcuno ci rimpiangerà. Qui al lido di Dante ci
sono due mega campeggi e centinaia di appartamenti che per l'80% sono
utilizzati da noi naturisti. Arrivano qui olandesi, tedeschi e francesi che
pur di trovare un posto tranquillo non badano a spese. Non verranno più e
questo è un danno. Ma noi non potevamo più accettare soprusi".
L'ultima retata c'è stata nell'aprile del 1993. I bagnanti senza veli furono
denunciati e multati, 274.000 lire a testa. Ma chi rifiutò di pagare fu
assolto. Nel 2006 la Regione Emilia Romagna ha approvato una legge che
permette il naturismo, ma poiché Azzeccagarbugli non vive solo ne "I Promessi
Sposi", proprio questa legge, voluta dai naturisti, è servita a sloggiare chi
ama il sole integrale. La legge 26 dice infatti che le zone per naturisti
debbono essere recintate e avere i bagni a disposizione. Ma poiché la Bassona
è giustamente oasi protetta, ultimo baluardo della Romagna che fu, c'è il
divieto esplicito di costruire qualsiasi manufatto, come appunto i bagni o le
recinzioni. Da qui i controlli della Forestale, che permettono il passaggio ma
non la sosta, e multano chiunque si azzardi, dopo un bagno, a stendersi dieci
minuti al sole per asciugarsi.
La spiaggia nudista più grande d'Italia prende dunque la via dell'emigrazione.
"In altri luoghi, come all'isola del Mort (proprio ieri diventata area
ufficiale attrezzata per gli appassionati del nudo, ndr) vicino a Jesolo, a
Cesano di Senigallia o sempre nel ravennate a Lido Adriano, ci aspettano a
braccia aperte. Andiamo via anche perché ci hanno accusato di attirare alla
Bassona, con la nostra presenza nuda, certe brutte persone. È vero, in pineta
e fra le dune si trovano scambisti, esibizionisti e guardoni. Ma non siamo noi
a farli arrivare qui: prova ne sia che queste persone pericolose sono presenti
anche in autunno e inverno, quando noi siamo lontani. Su questi tre chilometri
noi per anni siamo stati comunque l'unico presidio organizzato, in grado di
avvertire le forze dell'ordine quando venivano commessi reati. E siamo stati
anche difensori di un turismo leggero, dicendo ai nostri associati di non
salire sulle dune per non danneggiarle, di non lasciare nessun rifiuto...". La
spiaggia è pulita, il vento si calma. C'è anche una gara di aquiloni,
nell'ultimo giorno senza veli della Bassona. Da domani i "tessili" - così i
naturisti chiamano chi in spiaggia non si toglie le mutande - potranno avere
tre chilometri di spiaggia in più. Con divieto di fermata e di sosta.