Consiglio comunale di Ravenna del 26/11/2009
Intervento di Maurizio Bucci sulla interrogazione
Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente.
Permettetemi questa puntualizzazione dopo le esternazioni apparse sulla stampa da parte del Presidente della Provincia e del provincialismo nel trattare l’argomento, quasi da rotocalco rosa e scandalistico, che ha visto la stagione estiva occupare la cronaca sull’interrogativo su quale assessore frequentasse la Bassona senza costume.
Sempre in questa ottica, mi preme sottolineare che :
Il naturismo o nudismo è un movimento che si propone di promulgare un contatto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, promuovendo il rispetto per le persone, gli animali, e l’ambiente attraverso la nudità sociale in spazi pubblici o privati
Il naturismo non ha nei propri precetti originali componenti erotico-esibizionistiche.
Fatte queste premesse, farò alcuni passaggi per inserire il tema della interrogazione, sperando che sia di livello adeguato a quello auspicato dal Consigliere Gambi ed in grado di rispondente ai criteri minimi sotto il profilo normativo giuridico da parte del Consigliere Maestri solito a riprendere e bacchettare in tono scolastico e presupponete tutti gli interventi.
Dimenticando che non tutti possono avere una laurea in giurisprudenza, ma qualcuno può avere una visione ed una capacità di soluzione ai problemi in modo pratico e pragmatico che a volte può mancare a lui ed alla giunta di governo.
Con questi presupposti al termine dell’intervento spero di riuscire a dare un contributo ed una soluzione concreta affichè l’ area prospiciente il Campeggio Classe sia adibita all’uso della pratica del naturismo
1) L’ area in oggetto è già conosciuta a livello nazionale ed internazionale: vedasi citazione Wikipedia (primo posto) e muove un notevole indotto economico
2) Quadro nazionale normativo, un esempio alla italiana tante proposte di legge nessuna legge
3) Un documento del 1986 nel quale si auspicava la delimitazione di questa parte di spiaggia per la pratica del naturismo
4) Una risposta del presidente della Regione del 1986 che invita il Comune di Ravenna a trovare una soluzione
5) Una sentenza del pretore di Ravenna del 1995 che assolve due naturisti denunciati per tale pratica a lido di Dante così come ha fatto il giudice di pace nel 2008
6) La legge Regionale del 2006 nella quale all’ Art 3 comma 2 s parla delle infrastrutture e servizi
La soluzione, a meno che il Sindaco e la sua Giunta abbiamo considerazioni di tipo etico e morale da ritenere la pratica del naturismo una deviazione della mente o frutto di debolezze personali, è quella quindi di dare e trovare soluzioni a questo punto.
a) la proposta della interrogazione……spiegazione
b) una proposta innovativa, ma troppo avanti per questa giunta di miopi amministratori?????????????
Le due proposte tendono in sintesi a ripristinare la legalità, e togliere la zona retro-dunale ai malintenzionati di tutte le provenienze con la soluzione affinchè siano realizzati i servizi di spiaggia nel rispetto dell’ area protetta.
Premesso che la situazione attuale, indipendentemente dal naturismo o meno è negativa sul piano igienico e del controllo ecologico sul territorio va corretta; con la proposta b) si può trovare la soluzione e rendere sostenibile il vecchio ed il nuovo; dare formula reale al termine di sviluppo ecosostenibile.
L’ idea più attuabile per i servizi di spiaggia potrebbe essere un centro servizi posto nel campeggio in posizione contermine alla pineta, dal quale far partire alcuni mezzi mobili tipo caravan per intenderci, dotati di servizi igienici e piccolo ristoro che raggiungano attraverso la strada pinetale altrettante piazzole nei punti strategici mimetizzati in maniera tipo “militare” e con una rampa provvisionale in legno per i diversamente abili.
Potrebbero essere riforniti giornalmente da un mezzo elettrico tipo quelli in dotazione a Hera per circolare in Centro Storico e rientrare poi a fine stagione.
Il ristoro dovrebbe funzionare con pacchetti preconfezionati standard a controllo di smaltimento attraverso cauzione.
I mezzi-mobili potrebbero effettuare inoltre il servizio pubblico di polizia ecologica con coordinamento, controllo, monitoraggio, limitazione dell’ uso dell’ ambiente.
Alcuni parchi americani ed europei ad esempio funzionano con una polizia ecologica privata analoga che si occupa anche della distribuzione dei beni di conforto e dello smaltimento dei rifiuti, insiti nel rapporto di concessione, che serve per pagare in larga parte il servizio.
Queste, chiamiamole per semplicità “giubbe verdi” potrebbero essere l’ elemento simbolico mentre l’ alta sorveglianza rimarrebbe sotto il , controllo pubblico istituzionale delle Guardie Forestali e delle forze dell’ordine che lavorerebbero in collaborazione.
Se questa amministrazione avesse questa apertura mentale per valutare il progetto o che sono pronto a consegnare a costi zero ,in quanto con la collaborazione di uno studio tecnico abbiamo già realizzato il progetto di fattibilità