Mia opinione sulla chiusura della spiaggia per la rigenerazione


Mi rivolgo a tutti i cittadini per affermare che mi farebbe piacere avere dei chiarimenti dalle autorità competenti che devono decidere su come procedere per affrontare la rigenerazione della pineta Ramazzotti nella parte distrutta dall'incendio dello scorso 19 luglio.  Se ho ben capito le parole del sindaco, riportate a dai media locali, la pineta  dovrebbe essere chiusa all'uomo nella parte interessata dalla rigenerazione ad esclusione delle visite guidate e la spiaggia quasi totalmente chiusa per la sua lunghezza lasciando solo utilizzabile  un trattino pari al 10% (così avrebbe proposto il Sindaco Matteucci) che equivale a 270 metri e cioè: dal Bagno Classe sino al pennello di difesa a mare posto a sud?

Posso capire la chiusura della pineta ma non della spiaggia: dovrebbe esserci una importante ragione che io ora non vedo e neppure mi è stata riferita come risposta (ancora in attesa e chiesta da molti giorni) dalle autorità locali della Forestale: dr Nobili responsabile della Biodiversità e dr Andreatta Comandante provinciale del CFS.

Io non capisco quale danno possa venire dalla presenza dell'uomo sulla spiaggia per la rigenerazione della pineta bruciata posta alle spalle per un tratto di circa 1/3 attualmente utilizzabile per tutto l'anno dai frequentatori della Bassona ma frequentato due o tre mesi.

Ed allora, perchè non chiudere tutto l'abitato di Lido di Dante?

Ed allora, perchè la spiaggia e la pineta non sono state chiuse in rigenerazioni seguite ad altri passati incendi?

A questo punto io penso che ci siano motivi che giudico scorretti come le recenti denunce ai naturisti e si voglia continuare a combatterli ingiustamente, anche con il pretesto della rigenerazione della pineta, invece di evitare ulteriori attriti in questo delicato momento e cercare una giusta collaborazione.

Due anni fa si era raggiunto un accordo con la forestale sollecitato anche dall'allora Prefetto di Ravenna dr Compagnucci che limitava la presenza in spiaggia, ai bagnanti, per un tratto di circa 1500 metri sui 2700 totali sino alla foce del Bevano (frequentati per decenni) per favorire la nidificazione del Fratino sulle dune e consentire ai frequentatori di poter avere uno spazio sufficiente dato che i soli 800 metri prima proposti erano stati ritenuti strettissimi.

Ora si vorrebbe, forse, far stare le persone (naturisti per la maggiore) che occupano 1500 metri in solo 270 metri in un tratto che è posto davanti al Camping Ramazzotti da sempre  frequentato dai soli tessili?

Qualcuno vuole, forse, togliere il diritto civile di esistere, sancito dalla Costituzione, per tutte le minoranze?

Qualcuno cerca forse il prossimo anno uno scontro almeno verbale fra i tessili, i naturisti, i gay ed altri?

Qualcuno vuole forse far precipitare l'economia turistica di Lido di Dante togliendo senza una vera ragione  oltre 1200 metri di litorale ad uso turistico che, basta dare un'occhiata alle webcam con archivio ( http://argus-data.wldelft.nl/sites/lidante/2012 )  che mostrano quasi tutta la spiaggia del lido, la presenza a sud del pennello di difesa è di molto superiore rispetto a quello a nord?

Qualcuno vuole, forse soffiare e gettare benzina sul fuoco della mente di qualche persona instabile, per il fatto che una eventuale massiccia chiusura della spiaggia aggiunta alle recenti persecuzioni (da me ritenute tali) messe in atto con le denunce per "Atti contrari alla pubblica decenza" ai naturisti,  potrebbe farla reagire in maniera criminosa e provocare altri incendi nelle parti ancora sane della pineta?

Perchè non rispettare tutti e le attuali autorità farsi proprie le parole del  Dr. Cesare Caramalli (ex responsabile della Biodiversità di Punta Marina ed ex Comandante regionale del CFS) che ebbe il motivo  di affermare che a Lido di Dante si sentiva sicuro con la vicinanza dei naturisti?

                       Fidenzio Laghi ex presidente ANER
28.08.2012