ORDINANZE DI DIVIETO AL NUDO INTEGRALE
RIVOLGERSI AL Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.)
Esprimo, in questa pagina, le opinioni che ho manifestato nel forum del sito di "Italia naturista.it" con la risposta di Francesco Ballardini presidente dell'A.N.ITA .
Mercoledì 8 settembre TELEROMAGNA ha trasmesso una breve intervista
(filmato
nel mio sito mondonaturista.it ) al presidente dell'ANER Marcacci nella
quale ha detto che se il Sindaco di Ravenna farà un'ordinanza contro i
naturisti ricorrerà al TAR. Voglio sperare che questa volta Marcacci, se
la minaccia si realizzerà, passi veramente ai fatti nel modo giusto. Da
anni sto dicendo che occorreva fare ricorso al TAR per impugnare le
ordinanze di Sirolo (AN) e Manerba sul Garda (BR). Non è stato fatto col
risultato di subire grosse ammende, facili denunce e precedenti negativi
per altri comuni . Era l'unica via da seguire per dimostrare che il
naturismo è legale e che, come sancisce la Costituzione all'art. 21: "
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Sulle questioni, come
questa, che riguardano gli interessi di tutti i naturisti italiani le
associazioni dovrebbero essere unite nell'azione di difesa dei diritti e
non occuparsi singolarmente solo di organizzare qualche cena per gli
iscritti.
inviato il 11/09/2009 23.12.14 da Fidenzio |
Ciao
Fidenzio, ti ringrazio
per il tuo coontributo e per le indicazioni che dai per rintracciare il
filmato di Jean Pascal Marcacci. Come avrai sicuramente visto anche noi
dell'A.N.ITA. abbiamo immediatamente provveduto ad informare gli utenti
del nostro sito sia dell'intervista a Jean Pascal sia della situazione a
Lido di Dante con la pubblicazione nella pagina iniziale del comunicato
dell'ANER. Personalmente credo che Marcacci (in fondo è il suo lavoro)
saprà come muoversi nel migliore dei modi; voglio però ricordare che
intentare un ricorso presso il TAR ha dei costi non indifferenti e spero
che i naturisti in prima persona e le Associazioni siano disposte ad
aiutare l'ANER in quasta battaglia; per parte nostra, se ci verrà
richiesto, ci saremo! Non mi trovo invece molto d'accordo con te sulla
parte finale del tuo messaggio; ben conosco le tue profonde critiche nei
confronti della FENAIT e delle Associazioni in genere ma spesso non le
condivido. Per quel che ci riguarda come A.N.ITA, ci occupiamo poco di
organizzare cene degli iscritti (anzi qualcuno ci ha criticato perchè non
lo facciamo più spesso e in più località), ma ci occupiamo di creare
momenti di socializzazione tra naturisti, iscritti e non, che siano anche
momenti di discussione e riflessione sul naturismo. A questo proposito
vorrei anche ricordare che non tutti i naturisti sono disposti a metterci
la faccia e il corpo, come hai fatto tu o come abbiamo fatto tanti di
noi,ma sono spesso pronti a criticare questo e quello ma quando si tratta
di esserci in prima persona ( come a Manerba a giugno di quest'anno)
spariscono. Tu sai benissimo che le Associazioni, anche le più grosse come
l'A.N.ITA., si sostengono su poche persone assolutamente volontarie e
senza nessun interesse economico nel naturismo e non riescono a far fronte
a tutto ciò che sarebbe necessario. Io, particolarmente, ho un grande
cruccio; da tempo chiedo di formare un gruppo di penalisti per difendere i
naturisti che vengono ingiustamente sanzionati in base all'art. 726 del
C.P. ma per quanti sforzi faccia non riesco a trovare nessuno disposto a
collaborare dovendo così caricare l'amico Marcacci anche di questo. A tal
proposito intendo lanciare un nuovo appello affinchè si costituisca questo
gruppo di legali a difesa del naturismo. Ballardini Francesco Presidente
A.N.ITA.
inviato il 15/09/2009 11.41.40 da Ballardini Francesco |
Rispondo brevemente a Francesco dicendo che il ricorso al TAR,
nel caso che un sindaco emetta un'ordinanza che vieta l'esposizione dei
genitali in tutto il territorio comunale, io lo ritengo l'unico passo
concreto da farsi se si vuole difendere il nostro diritto di praticare
l'idea naturista. A questo fine tutte le associazioni che dicono di
battersi per divulgare il naturismo, dovrebbero essere unite per fare
ricorso al TAR. La spesa si aggira sui 3-4000 Euro e credo che, divisa fra
più soggetti, sia una spesa non eccessiva. Da quello che vedo si sta
verificando un processo domino: ha iniziato il comune di Sirolo (AN) nel
1997 ed il naturismo in quella località prima molto diffuso è poi finito;
nel 2005 il sindaco di Manerba sul Garda (Bs) ha fatto seguito ad
un'ordinanza simile vietando il nudo in tutto il territorio comunale (
ordinanza presente nel sito web del comune) ed il naturismo è praticamente
scomparso. Già da anno scorso questi esempi negativi hanno fatto sì che il
consigliere Alvaro Ancisi del Comune di Ravenna presentasse
un'interpellanza per chiedere che si procedesse anche a
Ravenna,(citandoli) nello stesso modo ed allegando un modello d'ordinanza.
Ma poi, anno scorso, con la fine del mese di giugno e dopo la difesa ai
naturisti venuta da Ascom e Confederesercenti e tornato il silenzio sui
naturisti. Quest'anno (aspettando la fine della stagione turistica) il
sindaco di Ravenna è tornato a minacciare alla grande e potrebbe capitare
che il prossimo anno approvi l'ordinanza bipartisan contro chiesta a forza
da Ancisi La mia idea è che occorre agire al più presto (anche subito) con
un ricorso al TAR e si potrebbe anche prevenire (senza aspettare Ravenna)
ricorrendo all'ordinanza di Manerba. Da quello che mi risulta mi sembra
che venga applicata ,ancora l'ordinanza emessa nel 2005: illegalmente
perchè,oltre ad altre importanti motivazioni, un'ordinanza deve avere
carattere di urgenza e deve avere una breve durata (pochi mesi) ed essere
indicata la fine nel testo. Se non si procede col TAR dopo Ravenna sarebbe
a forte rischio San Vincenzo ed altri comuni. potrebbero essere contagiati
dal virus. Può benissimo accadere a tutti, come a Ravenna ,di avere le
autorità dalla nostra parte oggi e domani? Caro Francesco per quanto
riguarda la mia critica che le associazioni si limitano ad organizzare
solo qualche cena per gli iscritti potevo benissimo aggiungere (per non
essere incompleto) o solo per creare momenti di socializzazione.
inviato il 15/09/2009 17.46.05 da Fidenzio |
Ci sentiamo di appoggiare il discorso dell'amico Fidenzio
è il
momento di fsr sentire la nostra voce attraverso
quei canali che solo le associazioni possono percorrere,alcuni primi
cittadini sotto la pressione del bigottismo di stampo clerical-fascista
stanno cercando in tutti i modi di far passare dei semplici naturisti per
dei delinquenti è questo non è giusto,ci dispiace entrare nel merito della
politica ma purtroppo questa è la nuda e cruda verità quelle poche istanze
a favore del naturismo in Italia sono nel mirino dei politici in cerca dei
voti dei "benpensanti" e questo fà si che ci sia la caccia alle streghe,
uniti possiamo dire basta con l'ipocrisia di chi parla di libertà e poi
cerca di imbavagliare chi non la pensa come lui, in tutte le nazioni
civili il naturismo è lecito ,cominciamo a pensare che l'Italia poi non
sia così civile come si vuol far credere.Scusateci per l'arrabiatura e un
grosso ciao da Pino e Eliana del PCNAT.
inviato il 16/09/2009 11.31.43 da Coachpcnat |
AI NATURISTI SOLO MULTE
Sì, i naturisti meritano solo multe, denunce e trascorrere i fine settimana all'estero !
Oggi 14 ottobre 09 prendo atto con rammarico che, dopo l'opinione di Pino ed Eliana dello scorso 16 settembre, nessuno è più intervenuto nel forum dell'associazione ANITA sull'importante problema (evidentemente solo per me e pochissimi altri) che riguarda il futuro dello sviluppo dell'idea naturista in Italia.
Ed a pensare che ritenevo prioritario dibattere il problema delle ordinanze comunali tessilointegraliste in vigore ed altre di possibile emanazione !
Fidenzio
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