Nudi, ma non sulle nostre spiagge

I primi cittadini bocciano la richiesta di un'oasi naturista

di Francesca Ferri

GROSSETO. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E lontano, soprattutto, dalle spiagge dei sindaci. Da Follonica a Capalbio, qualsiasi bandiera sventoli al municipio, la risposta al nudismo è una: non nel mio comune. «Sono sincero - spiega il sindaco di Grosseto Bonifazi - sono contro il nudismo». Sulla sua scrivania, una mozione chiede che si vieti il naturismo in tutto il comune.

Ma Bonifazi, su questo, tranquillizza il popolo nature. «Le ordinanze si fanno solo per motivi di ordine pubblico, sicurezza e sanità. E questo non è il caso». E se ad Alberese creare un'area per nudisti è fuori discussione - il piano del parco lo vieta - difficilmente gli amanti della tintarella integrale troveranno posti altrove. «Individuare una spiaggia per nudisti è complicato - spiega Bonifazi - perché mancano posti davvero isolati. Neppure Antichi ci riuscì. E poi, senza fare il bacchettone, sinceramente non vedo tutta questa necessità di fare nudismo».

A chi, al contrario, la necessità la vede, non resta che migrare in altre zone del litorale maremmano. Ma con che risultati? «I naturisti da noi ci sono sempre stati - spiega il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli - ma dedicare loro una parte di spiaggia è un problema, perché le spiagge sono piccole e si creerebbe promiscuità. Riservare un'intera spiaggia è altrettanto difficile. Come si fa a mandar via una famiglia che viene qui in vacanza da trent'anni per far posto ai nudisti?».
Dove la spiaggia è più grande, il problema è un altro. «Il nudismo è l'esercizio di una libertà individuale - spiega il sindaco di Follonica Eleonora Baldi - ma che non deve sacrificare la libertà degli altri. E da noi il litorale è tutto urbano e non è giusto sottoporre ai passanti visioni di nudo non richieste. Servono posti isolati».

Da Punta Ala a Castiglione di posti così ce ne sono parecchi. Ma l'assessore al demanio del comune di Castiglione Edoardo Mazzini non li vede ugualmente adatti. «Non saprei dove ricavare un'oasi naturistica - spiega - perché, dove non c'è il paese alle spalle, c'è comunque la pineta che è pur sempre frequentata da tutti». Altri spazi per altri tipi di utenti, spiega l'assessore, non è stato difficile trovarli. «Abbiamo raddoppiato la spiaggia per i cani - conclude Mazzini - ma le esigenze dei naturisti sono diverse. Non ci sono spiagge lontane da tutto».



Una, in realtà, ci sarebbe, 80 chilometri a sud. «Due settimane fa - spiega il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori - ho ricevuto la richiesta ufficiale dell'Unione naturisti italiani di avere un tratto di spiaggia al confine con l'oasi di Burano. È una proposta innovativa che permetterebbe di aprirsi a nuovi segmenti di turismo, ma al momento le perplessità superano i consensi. Ci sono solo tre accessi e la spiaggia, seppur di 11 chilometri, è frequentata da famiglie».

«Gli amanti del vivere integralmente ci sono e se lo fanno con riservatezza non ho niente in contrario - conclude Rolando Di Vincenzo, assessore all'urbanistica del Comune di Orbetello - ma al diritto ad avere una spiaggia tutta per sé dico di no. Vengano la mattina presto o la sera tardi oppure, se passa qualcuno, si coprano con l'asciugamano. E poi, mi si consenta, un nudo femminile lo capisco, ma uno maschile proprio no».

10 agosto 2010